CoderDojo
CoderDojo è un movimento no-profit internazionale nato in Irlanda nel 2011 con lo scopo di avvicinare i bambini ed i ragazzi (tra 7 e 17 anni) all'informatica attraverso la realizzazione di club di programmazione gratuiti. Il nome deriva dall'unione delle parole coder, cioè programmatore, e dojo, la palestra giapponese in cui si praticano le arti marziali. StoriaDopo aver ottenuto notorietà con l'hacking dell'iPod Nano[1][2], agli inizi del 2011 James Whelton inizia a tenere un computer club nella sua scuola (Cork PBC) dove insegna le basi di HTML e CSS. Nello stesso anno Whelton incontra l'imprenditore Bill Liao, assieme al quale fonda CoderDojo, un network di club senza scopo di lucro finalizzati a insegnare la programmazione a bambini e adolescenti. Il primo Dojo apre presso il National Software Centre della città di Cork il 23 luglio 2011[3]. Il 27 agosto dello stesso anno, considerato l'alto numero di partecipanti che viaggiano da Dublino, viene aperto un altro Dojo all'interno del palazzo Montevetro di Google[4]. A gennaio 2016 si contano più di 940 Dojo in 55 diversi paesi[5]. OrganizzazioneIl movimento è supportato dalla CoderDojo Foundation (inizialmente chiamata Hello World Foundation[6]) che ne promuove lo sviluppo e fa da coordinamento alla rete dei Dojo. I due principali eventi promossi durante l'anno sono la DojoCon e i Coolest Project Awards. Ogni nuovo Dojo viene fondato da un champion (colui che gestisce la sede) sottoscrivendo uno statuto che comprende le basi etiche e gli aspetti cardine del movimento[7], ovvero: mantenere la gratuità dei laboratori, tutelare il benessere la sicurezza dei ragazzi, condividere gratuitamente le conoscenze, incoraggiare la collaborazione, supportare i ragazzi nell'educazione al pensiero critico verso informatica e Internet e stimolare la correttezza dei rapporti interpersonali sia nella Rete che al di fuori della Rete[8]. CaratteristicheFatti salvi i principi espressi nello statuto sottoscritto dal champion, viene lasciata ampia libertà ad ogni club di organizzarsi in maniera indipendente. L'unica regola esplicita è riassunta dal motto ufficiale “Above All, Be Cool: bullying, lying, wasting people's time and so on is uncool” (“Prima di tutto, sii in gamba. Fare il bullo, mentire e far perdere tempo agli altri non è da persone in gamba”). Nonostante questo, il movimento promuove[9][10] la realizzazione di ambienti di apprendimento destrutturati dove sono gli stessi partecipanti a scoprire come utilizzare le risorse a disposizione, affiancati da mentors che ricoprono il ruolo di facilitatori[11]. Nella pratica il metodo coincide con i principi del Creative Learning e delle 4P (projects, peers, play, passion) sviluppati dal Lifelong Kindergarten Group del MIT Media Lab di Boston[12]. Le tecnologie utilizzate comprendono: Scratch, Python, HTML/CSS, JavaScript, AppInventor, Arduino, RaspberryPI. CoderDojo in ItaliaIn Italia il primo Dojo viene aperto a Firenze nel 2012[13], seguito nei mesi successivi da Milano, Catania, Roma, Bologna[14]. Il coordinamento dei club italiani (CoderDojo Italia) comprende circa 40 Dojo e nell'ottobre 2014 ha contribuito alla realizzazione di un evento all'interno di Camera e MIUR[15][16]. Note
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