Manifesto hackerIl Manifesto Hacker (nell'originale inglese The Hacker Manifesto o The Conscience of a Hacker) è un breve saggio scritto l'8 gennaio 1986 da Loyd Blankenship, un hacker che si faceva chiamare The Mentor. Fu scritto poco dopo l'arresto dell'autore, e pubblicato per la prima volta sulla Ezine Phrack. Oggi può essere trovato in numerosi siti web. Esso è considerato una pietra miliare della cultura hacker, e rivela aspetti psicologici dei primi hacker. Nel Manifesto si spiegano le motivazioni che portano un ragazzo ad entrare a far parte degli hacker, spesso individui che trovano nella scuola unicamente un noioso passatempo, che non riesce a stimolare la loro creatività, fino alla scoperta del computer che diventa il mezzo e la fonte della loro conoscenza, ed è il loro desiderio di apprendere che li porta ad essere considerati e a diventare per l'opinione pubblica dei criminali. Riguardo ai motivi che lo hanno portato a scrivere l'articolo, Blankenship in un primo momento afferma:
In un'altra occasione più importante, quando gli venne chiesto del suo arresto e del perché scrisse il saggio, rispose:
Nella cultura di massaL'articolo viene citato diverse volte nel film Hackers del 1995, nonostante nel film venga letto da un'uscita della rivista 2600, e non dalla rivista Phrack sulla quale è stato effettivamente pubblicato. The Mentor ha anche fatto una lettura dell'articolo a una conferenza Hackers_on_Planet_Earth[2]. Note
Collegamenti esterni
1^ "Elf Qrin interviews The Mentor" Archiviato il 10 maggio 2018 in Internet Archive. |
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