Durante i festeggiamenti per il matrimonio tra Arianna e Anastasio, Amanzio consiglia all'imperatore di smetterla di pensare all'amore. Infatti il nemico Vitaliano sta avanzando. In quel momento entra l'ambasciatore da parte Vitaliano, Polidarte, che comunica le condizioni di pace: la guerra cesserà se Anastasio concederà al nemico Arianna. Anastasio ovviamente si adira, e parte contro il nemico, dicendo addio alla moglie; ma Arianna, innamorata troppo del marito, decide di seguirlo nell'esercito.
In un campo, il pastore Giustino è insoddisfatto del suo ruolo, e vorrebbe mostrare il suo valore. Mentre si addormenta, compare su un carro alato la Fortuna che gli preannuncia ricchezze e onori. Appena si sveglia soccorre una ragazza, Leocasta, e la salva dall'orso che la inseguiva. Leocasta lo ringrazia e rivela di essere sorella dell'imperatore, e conduce il pastore al cospetto di Anastasio. Anastasio tuttavia è triste perché ha saputo che Arianna è stata catturata. Giustino si offre di liberarla.
Vitaliano intanto, ammaliato da Arianna, le offre il regno in cambio della salvezza, ma lei rifiuta, ancora fedele al marito.
Atto II
Arianna viene legata su una rupe, lasciata in balia di un mostro che vuole divorarla. Giustino arriva e riesce a salvarla, e la riporta da Anastasio. Leocasta manifesta in un'aria il suo amore impossibile verso Giustino (Sventurata navicella).
Vitaliano è caduto prigioniero di Anastasio, che ricopre di onori Giustino, suscitando l'ira di Amanzio, che giura vendetta. Vitaliano viene condotto ai piedi di Arianna, alla quale, prima di morire, chiede di rivolgergli uno sguardo amoroso. Arianna rifiuta sdegnata e Vitaliano viene condotto via.
Atto III
Vitaliano riesce ad evadere dalla sua prigione, e giura vendetta.
Amanzio manifesta la sua invidia nei confronti di Giustino all'imperatore Anastasio, al quale dona una cintura. L'imperatore accetta il dono, che regala all'imperatrice. Arianna, a sua volta, dona la cintura a Giustino, per ringraziarlo. Amanzio assiste a questa scena e rivela tutto all'imperatore. Anastasio condanna a morte Giustino, che protesta la sua fedeltà. Leocasta si infuria per il tradimento di Giustino ma sente di amarlo ancora, e lo libera dalla sua prigione.
Giustino si addormenta in un paesaggio montuoso, e viene raggiunto da Vitaliano, deciso ad eliminarlo. Ma in quel momento la terra trema, e il fantasma del padre di Vitaliano gli ordina di non ucciderlo, dato che Giustino è suo fratello. Giustino si sveglia e scopre la sua parentela regale, e col fratello mette in atto il piano per rovesciare il vile Amanzio.
Amanzio infatti ha preso potere e ha fatto catturare Anastasio, Arianna e Leocasta. Mentre l'usurpatore si gode il trono, entrano Giustino, Vitaliano con Polidarte e i suoi armati che lo bloccano. Amanzio viene imprigionato, e Anastasio torna sul trono, ringraziando Giustino. Perdona Vitaliano e concede a Giustino il trono come co-imperatore e la mano di Leocasta. L'opera si conclude nel tripudio generale.
Struttura dell'opera
Ouverture
Atto I
Coro - Viva Augusto, eterno impero!
Aria (Anastasio) - Un vostro sguardo, o luci arciere
Aria (Arianna) - Da' tuoi begli occhi impara
Aria (Giustino) - Può ben nascer tra li boschi
Aria (Giustino) - Bel ristoro de' mortali
Arioso e Recitativo (Fortuna) - Corri, vola, a' tuoi trofei
Coro - Corri, vola, a' tuoi trofei
Recitativo e Aria (Giustino) - Chi mi chiama alla gloria? - Se parla nel mio cor
Aria (Leocasta) - Nacque nel bosco, nacque al prato
Sinfonia
Aria (Amanzio) - È virtute in sin la frode
Aria (Leocasta) - Alloo ch'io forte avrò
Aria (Anastasio) - Non si vanti un'alma audace
Arioso (Vitaliano) - All'armi, o guerrieri!
Aria (Vitaliano) - Vanne, vanne, sì, superba, va'
Aria (Arianna) - Mio dolce amato sposo
Atto II
Sinfonia
Aria (Polidarte) - Ritrosa bellezza, o poco s'apprezza
Sinfonia
Duetto (Arianna, Anastasio) - Mia dolce speme! mio caro bene
Coro - Per voi soave e bella
Aria (Leocasta) - Sventurata navicella
Arioso (Anastasio) - Verdi lauri, cingetemi il crine
Aria (Giustino) - Sull'altar di questo Nume
Aria (Arianna) - Quel torrente che s'innalza
Atto III
Sinfonia
Aria (Anastasio) - O fiero e rio sospetto
Aria (Vitaliano) - Il piacer della vendetta
Aria (Giustino) - Zeffiretto, che scorre nel prato
Arioso (Amanzio) - Or che cinto ho il crin d'alloro
Sinfonia
Aria (Arianna) - Ti rendo questo cor
Coro
Solo - In braccio a te la calma del cor
Tutti - Siam lieti in questo giorno
Note
^"Treble", secondo Antony Hicks (Giustino (ii), in Stanley Sadie (a cura di), The New Grove Dictionary of Opera, New York, Oxford University Press, 1997, II, p. 440). Secondo invece la voce su William Savage della stessa enciclopedia la parte fu eseguita come controtenore, essendo evidentemente nel frattempo intervenuta la sia pur tardiva muta vocale del giovane cantante, già attivo con Händel, come voce bianca, da un paio d'anni.