Il FAST ha una forma quasi cilindrica, con un'altezza di 1,02 m e una larghezza di 0,93 m e, a pieno carico, arrivava a pesare 256,6 kg. Al fine di mantenere la propria orientazione il FAST utilizza la tecnica di stabilizzazione per rotazione, o "di spin", una tecnica di stabilizzazione passiva nella quale l'intero satellite ruota su stesso, nel caso del FAST compiendo 12 giri al minuto, in modo che il suo vettore di momento angolare rimanga pressoché fissato nello spazio inerziale,[3] mantenendo il proprio asse di spin perpendicolare al piano orbitale.[4]
Missione
Il FAST è stato progettato per osservare e studiare la fisica dei plasmi dei fenomeni aurorali che si verificano ai poli del pianeta Terra.[5] Mentre uno degli strumenti di bordo dedicati allo studio del campo elettrico, l'Electric Field Experiment, ha avuto un malfunzionamento nel 2002, tutti gli altri strumenti hanno continuato ad operare normalmente fino all'ufficiale cessazione delle attività, avvenuta il 1º maggio 2009.[6] Nonostante la fine delle attività, dopo quella data furono comunque effettuati diversi test ingegneristici.[6]
Strumentazione
Electrostatic Analyzers (ESA): misurava la distribuzione elettronica e ionica;[5]
Time-of-flight Energy Angle Mass Spectrograph (TEAMS): misurava la distribuzione tridimensionale degli ioni a maggior concentrazione (ossia più grande di 1 ppm);[5]
Tri-Axial Fluxgate and Search-coil Magnetometers: raccoglieva dati sul campo magnetico;[5]
Electric Field and Langmuir Probe Experiment: raccoglieva dati sul campo elettrico e sulla densità e temperatura del plasma.[5]
Note
^Fast Auroral Snapshot Explorer, su sunland.gsfc.nasa.gov, Goddard Space Flight Center. URL consultato il 4 dicembre 2017 (archiviato dall'url originale l'8 giugno 2012).